Il fotovoltaico in Italia conviene nel 2013, ecco perché!

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Il mercato del fotovoltaico in Italia, nel 2013, potrebbe vivere un momento di grande affermazione. Questo non solo perché la consapevolezza del rispetto per l’ambiente si sta diffondendo a macchia d’olio ma anche perché si sta pensando di chiudere le fronterie del mercato asiatico e questo, inevitabilmente, comporterà un vantaggio per il mercato europeo e di conseguenza anche quello italiano. La produzione dei mercati asiatici, infatti, sta danneggiando ora il mercato italiano, in quanto la concorrenza derivante dai prodotti cinesi rallenta l’economia in Italia, soprattutto nel settore del fotovoltaico.

Lo sviluppo del fotovoltaico, nel 2013, si preannuncia importante. Molto spesso, considerati i bassi costi dei prodotti provenienti dal mercato cinese, gli europei, dunque anche gli italiani, si sono convinti della qualità dei prodotti stessi, cosa che invece, non sempre corrisponde al vero. Pensando, dunque, di chiudere le frontiere al mercato del fotovoltaico cinese, il mercato italiano ne potrebbe trarre giovamento favorendo di conseguenza l’economia del Paese.

Nonostante la concorrenza imposta dal mercato cinese, è bene precisare che già negli scorsi anni è aumentato il numero di italiani che sceglie con consapevolezza il risparmio e la salvaguardia dell’ambiente.

La BNG Energia, leader nel settore del mercato fotovoltaico, non solo in Italia, mette a disposizione della propria clientela una vasta gamma di offerte consultabili al sito www.bnrenergia.it

News dal mondo del fotovoltaico: ancora guerra tra UE e Cina nel 2013?

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fotovoltaicoL’anno 2013 per il mercato del fotovoltaico è, senza dubbio, un anno curciale. Le ultime news dal mondo parlano ancora della “guerra” tra Cina e UE. Finirà o diventerà ancora più aspra? Intanto gli “addetti ai lavori” ipotizzano soluzioni e prevedono conseguenze. Secondo quanto riferito da recenti studi, infatti, il mercato cinese potrebbe soccombere proprio a causa del mercato europeo. Ma quali sono gli aggiornamenti in riferimento al mercato del fotovoltaico e nello specifico riguardo la, ormai, famosa “guerra” tra Cina e UE?

Se la guerra tra Europa e Cina dovesse risolversi il processo di consolidamento del mercato sarebbe più lento. In altre parole, si verificherebbe il fallimento delle aziende meno forti. Questo comporterebbe uno stallo dei prezzi che resterebbero nello stesso stato del secondo semestre 2012, i prezzi di celle e moduli, quindi, resterebbero ai livelli dei costi di fabbrica. Nel caso in cui, invece, la guerra tra Eu e Cina, nell’ambito del fotovoltaico, dovesse continuare, molti player di piccolo e medio livello uscirebbero dal mercato.

In ogni caso, sia che si verifichi la prima ipotesi che la seconda, i produttori di fotovoltaico dovranno tenere conto di due aspetti fondamentali: l’accesso al credito agevolato e le decisioni del Governo in riferimento al mercato interno.

Un 2013 ricco di sorprese, dunque, nell’ambito della produzione del fotovoltaico. Ma come sottrarsi all’utilizzo del fotovoltaico consapevoli di quanto apporto le energie rinnovabili conferiscano all’ambiente?

Fotovoltaico: investire conviene, anche senza incentivi

Centrale Fotovoltaica 6

Una ricerca del Politecnico di Milano conferma che, anche in assenza di grid parity, investire nel fotovoltaico rappresenta un buon affare, a prescindere dalle tariffe incentivanti concesse dallo Stato. Per gli impianti di grande taglia, il rendimento può arrivare anche al 13%.Centrale Fotovoltaica 6

Investire nel fotovoltaico conviene anche in assenza di incentivi, secondo le ultime stime dell’Energy and Strategy Group del Politecnico di Milano. Secondo i ricercatori, infatti, l’energia solare rappresenta comunque un buon affare, a prescindere dalle tariffe incentivanti erogate dallo Stato. Più che sulla grid parity, ovvero l’equivalenza di costo tra l’energia fotovoltaica e quella proveniente da fonti convenzionali, gli studiosi milanesi preferiscono puntare l’attenzione sulla convenienza dell’investimento. «In realtà, il concetto di grid parity nella pratica assume più il significato di una misura di investimento, dal momento che include una vasta gamma di variabili, come l’incostanza della produzione di energia da parte di un impianto fotovoltaico – spiega Davide Chiaroni, vicedirettore del gruppo di ricerca – E i numeri cominciano a essere ragionevoli».

Eccoli, i numeri: per un privato che installa un impianto fotovoltaico, il rendimento è dell’8% nelle regioni del Sud Italia e del 6% al Nord. Se si considera invece un impianto di taglia più grande, da 400 kW di potenza, con il 100% di autoconsumo e un costo di 1.300 euro al kW, il rendimento sale addirittura al 13% al Sud e all’8% al Nord. Cifre che, secondo gli esperti del Politecnico, dimostrano la convenienza degli investimenti nel fotovoltaico. A prescindere dagli incentivi.

La bontà dell’affare, però, è garantita solo a patto che gli impianti installati lavorino semprealla massima efficienza possibile. A rendere sempre più conveniente l’installazione dei pannelli solari sono stati, oltre agli incentivi concessi dallo Stati negli ultimi anni, l’aumento delle richieste e il calo dei prezzi delle componenti. Le due facce di un boom che, secondo le previsioni degli addetti ai lavori, alla fine del 2012 dovrebbe consentire al fotovoltaico dovrebbe raggiungere l’8%.

Fonte: ecodallecitta.it

Incentivi fotovoltaico 2013: Quinto Conto Energia Cosa Sapere

Impianto Fotovoltaico Aziendale

Gli incentivi per il fotovoltaico 2013 costituiscono un punto di riferimento essenziale per puntare sulla sostenibilità ambientale garantita dal Impianto Fotovoltaico Aziendalericorso alle energie rinnovabili. Queste ultime costituiscono una prospettiva molto importante per ciò che riguarda lo sviluppo sostenibile. Il nostro Paese, anche in termini di opinione pubblica, comincia a rendersi conto dell’importanza dello sfruttamento delle ecoenergie e in particolare dell’energia solare, per la quale l’Italia detiene un vero e proprio record.

Il Quinto Conto Energia e gli Incentivi Fotovoltaico

Il Quinto Conto Energia, entrato in vigore ad agosto del 2012, apporta delle modifiche a quanto è stabilito dal Quarto Conto Energia. Fanno eccezione gli impianti realizzati sulle proprietà delle pubbliche amministrazioni, che, se entrano in funzione entro il 31 dicembre di quest’anno, possono continuare a godere del Quarto Conto Energia.

Il Quinto Conto Energia introduce una tariffa onnicomprensiva, che riunisce in se stessa l’incentivazione e il valore dell’energia ceduta alla rete. Tutta quell’energia che viene autoconsumata e quindi non immessa nella rete elettrica può godere di un premio per l’autoconsumo.

Sia la tariffa onnicomprensiva che quella per l’autoconsumo possono essere aumentate, se si costruiscono degli impianti che vanno a sostituire i prodotti in eternit.

Il Quinto Conto Energia stabilisce anche che, per ottenere l’accesso all’incentivazione, gli impianti devono essere iscritti in un apposito registro. E’ stato questo uno degli aspetti più criticati. La situazione sui finanziamenti del Quinto Conto Energia ha destato parecchie perplessità, perché inizialmente il Governo non sembrava molto propenso ad investire più di tanto su una risorsa che comunque è indispensabile per l’Italia. Molte polemiche si sono avute anche, sempre in termini di Quinto Conto Energia 2012, per il registro obbligatorio, dal quale comunque sono esclusi i piccoli impianti solari. Molte sono state le novità sul Quinto Conto Energia, tutte da tenere presenti per garantire uno sviluppo ecocompatibile dell’economia italiana.

Fonte: ecoo.it