Che crescita per eolico, solare e batterie! Ma non basterà per decarbonizzare tutto

Eolico e solare faranno circa metà del mix elettrico mondiale nel 2050, grazie alla continua crescita delle installazioni, a sua volta favorita dai costi in rapida diminuzione per queste due fonti rinnovabili.

Così, in sintesi, Bloomberg New Energy Finance (BNEF) vede il futuro dell’energia nel suo Outlook 2019 (qui una selezione online dei dati con registrazione gratuita), che in sostanza riprende l’outlook pubblicato un anno fa.

Per costruire nuovi impianti eolici e fotovoltaici, spiegano gli esperti di BNEF, serviranno investimenti complessivi di circa 10.000 miliardi di dollari nei prossimi 30 anni; la cifra include gli investimenti previsti nel settore delle batterie per l’accumulo energetico (circa 840 miliardi di dollari).

Difatti, gli autori del documento ipotizzano una costante spinta verso l’elettrificazione dei consumi finali, anche nei trasporti e nel riscaldamento degli edifici, grazie alla diffusione dei veicoli 100% elettrici e delle pompe di calore.

Così si stima un incremento globale della domanda elettrica del 62% rispetto a oggi, tanto che la capacità complessiva di generazione dovrà quasi triplicare da qui al 2050.

Intanto il contributo del carbone nel mix di produzione elettrica scenderà dal 37 al 12% come riassume il grafico sotto.

Entro il 2030, prosegue BNEF, in pratica in tutto il mondo l’energia generata e/o immagazzinata da impianti eolici, solari e batterie al litio, sarà più competitiva rispetto all’energia ottenuta da fonti convenzionali come gas e carbone, una situazione che già oggi si verifica in molte aree geografiche.

E l’Europa sarà il continente che si decarbonizzerà più velocemente: nel 2050, prevede BNEF, il 92% dell’elettricità sarà fornito da tecnologie rinnovabili.

Tuttavia, il boom delle fonti rinnovabili e delgli accumuli elettrochimici non basterà.

Bisognerà fare molto di più, dal 2030 in avanti, per mantenersi in linea con l’obiettivo di limitare il surriscaldamento globale sotto 2 gradi centigradi entro la fine del secolo.

Altre tecnologie, spiegano gli analisti di BNEF, dovranno giocare un ruolo nella transizione energetica: nucleare, idrogeno “verde” con impianti Power-to-Gas (vedi anche qui), installazioni CCS (Carbon Capture and Storage) per catturare la CO2 emessa dalle centrali fossili e dalle industrie.

Di conseguenza, evidenzia BNEF, oltre a favorire l’espansione delle energie rinnovabili, i governi dovranno finanziare le attività di ricerca e sviluppo negli altri settori, in modo da essere pronti per la loro installazione su vasta scala nei prossimi decenni.

Source: Qualenergia.it

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